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Da Prato all'Elba per fare il vaccino anti-Covid

​Un 29enne che fa parte della categoria “fragili” ha accettato di recarsi sull'isola per vaccinarsi ma evidenzia i disagi per chi non può muoversi

Foto di repertorio

La corsa ai vaccini delle persone considerate fra le categorie fragili sta creando problemi tanto che un 29enne che vive a Vernio, in provincia di Prato, è dovuto arrivare fino all'Elba per poter ricevere la dose del vaccino.

Francesco Carfì ha raccontato su Facebook la sua storia, postando anche una foto che lo ritrae sul traghetto per l'isola con la prenotazione del vaccino fra le mani. Dopo essersi prenotato sul sito dedicato della Regione Toscana ha visto che c'era la disponibilità in provincia di Livorno per potersi vaccinare, salvo poi scoprire che il posto disponibile era all'isola d'Elba, a Portoferraio. 

Ma tanta era la preoccupazione di poter effettuare il vaccino il prima possibile, essendo una persona a rischio per la sua patologia, che il giovane ha accettato e si è recato sull'isola dopo aver fatto 2 ore di auto e un'ora di traghetto sia all'andata che al ritorno per un totale di quasi 500 chilometri.

Un viaggio che però non tutte le persone affette da patologie sarebbero state in grado di affrontare. Da qui il grido di allarme di Francesco Carfì affinché sia rivista l'organizzazione delle vaccinazioni anti-Covid.

“Per gli scettici: eccomi a bordo del traghetto che mi porterà all'Isola d'Elba per poter fare - finalmente - la prima dose del vaccino anti Covid-19 (in mano ho il foglio con la conferma della prenotazione) riservato alle 'categorie fragili'. - Ha scritto su Facebook Francesco Corfì - Vorrei 'smuovere' le vostre coscienze (nei limiti delle mie capacità) invitandovi a riflettere su una cosa importante: io sono autosufficiente, non ho bisogno di qualcuno che si prenda cura di me (a esclusione dei medici, chiaramente), posso muovermi senza problemi con qualsiasi mezzo e ho un lavoro stabile e sicuro e quindi non mi sono fatto nessun problema ad accettare di andare fino all'Elba per il vaccino, perché ve lo dico francamente, sarei andato anche su Marte pur di farlo".

"Ma - ha aggiunto Carfì - vi faccio una domanda: pensate a una persona anziana, gravemente malata, non avvezza all'uso dello smartphone o del PC, a una persona con problemi di mobilità o di lavoro... insomma, in poche parole, provate a immaginare chi sta peggio di voi (e di me): credete sia giusto che la prenotazione del vaccino riservato a queste persone possa produrre simili risultati? Pensate sia normale che una persona considerata fragile, nel pieno della Pandemia, per poter fare il vaccino debba farsi 2 ore di auto e un'ora di traghetto?”

“Vi invito a pensare a quanto sto "subendo" io, a quanto stanno subendo e patendo le persone che stanno peggio di voi e me, perché è importante”, ha aggiunto Carfì.

Qua sotto il post di Francesco Carfì.