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Focolai di aviaria scoperti negli allevamenti

Sono scattate le misure di contenimento del virus nelle zone di protezione e in quelle di sorveglianza entro un raggio di 10 chilometri

Due focolai di influenza aviaria sono stati registrati in altrettanti allevamenti di piccole dimensioni a Montemurlo e a Vernio. La comunicazione è giunta dai veterinari della Asl nei giorni scorsi e subito è scattata l'azione di contenimento del virus nelle zone di protezione (cioè entro un raggio di 3 chilometri dagli allevamenti sede del focolaio) e in quelle di sorveglianza entro un raggio di 10 chilometri.

I sindaci dei due territori coinvolti - Simone Calamai di Montemurlo e Giovanni Morganti di Vernio - ricordando che "ora è importante che gli allevatori e le aziende commerciali di pollame e altri volatili in cattività rispettino scrupolosamente delle misure disposte dalla Usl per evitare la diffusione dell'influenza aviaria". 

"Se dovessero presentarsi casi simili, ovvero morte improvvisa di pollame o volatili in cattività, è necessario avvertire prontamente il servizio veterinario dell’Usl", è il loro appello. Il primo caso di influenza aviaria in Toscana si era verificato nel Gennaio scorso a Campi Bisenzio, nel Parco Chico Mendes di San Donnino.

Quanto al rischio zoonostico, cioè di trasmissione del virus dall’animale all'uomo, Calamai e Morganti tranquillizzano: "Come più volte affermato dal servizio veterinario della Usl e confermato anche dal dottor Luca Cianti, direttore dell’Area Sanità pubblica veterinaria, è molto remoto e rarissimo, inoltre non è mai stato registrato un passaggio da uomo a uomo". I sindaci inoltre hanno avuto rassicurazioni dall’Usl circa il consumo di carne e uova che risulta essere assolutamente sicuro.