Attualità

"Sconvolti dai 2 metri di distanza al ristorante"

I ristoratori sono durissimi contro le nuove restrizioni che si vanno a introdurre per contrastare il contagio delle varianti Covid

“Siamo sconvolti dalla noncuranza con la quale vengono prese le decisioni e dalla leggerezza con cui le stesse autorità sanitarie si esprimono. Mettere nero su bianco il suggerimento di aumentare la distanza nei ristoranti da uno a due metri e ammettere, contemporaneamente, che non esistono riscontri scientifici alla base di questa decisione, è gravissimo": vanno giù pari i vertici di Fipe Confcommercio Prato e Pistoia a seguito della notizia di una nuova restrizione che andrà a gravare sulle attività di somministrazione e assunta per contrastare il contagio da Covid-19 soprattutto nelle sue varianti.

“La situazione è grave, non vogliamo dire niente di diverso - sottolineano in una nota - ma è assurdo che dopo un anno si continui a lavorare sulle stesse limitazioni che, evidentemente, non funzionano: le nostre attività sono chiuse da settimane eppure la curva dei contagi non accenna a scendere, a testimonianza del fatto che non siamo noi i diffusori del virus. In un momento delicato come quello attuale ci chiediamo come sia possibile condannare ristoranti e locali all’ennesima restrizione, aumentando esponenzialmente i rischi di una chiusura definitiva per molti di loro".

"E tutto questo viene fatto senza dati, senza tesi che confermino la vera utilità delle nuove misure. In questo modo non solo le autorità sanitarie perdono credibilità ma diffondono un inutile allarmismo nei cittadini, tutt’altro che utile. E' un momento drammatico - conclude Fipe Confcommercio - serve responsabilità a tutti i livelli: non si sceglie di uccidere un comparto senza alcuna base scientifica".