Cronaca

I ladri tecnologici incastrati da una app

Hanno aperto le portiere di due auto con un dispositivo che inganna i segnali radio ma i proprietari li hanno rintracciati con lo smartphone

Il jammer usato per i colpi

Una guerra tecnologica che alla fine è stata vinta dalle vittime dei furti messi a segno da due ladri in viale della Repubblica. I proprietari di due auto parcheggiati nei pressi del museo Pecci, infatti, al ritorno dalla colazione al bar si sono accorti che dalle rispettive vetture era sparito tutto, ma proprio tutto: documenti, un pc, uno smartphone e due grosse borse con dentro dei vestiti. Le portiere e i finestrini, però, non presentavano alcun segno di effrazione. Insomma, come se nessuno fosse passato da lì. 

Il trucchetto dei ladri, però, è stato smascherato grazie all'app che ha permesso a uno dei derubati di capire dove si trovasse il suo cellulare. Una pista che ha portato la polizia, nel frattempo allertata, dritta dai due ladri che si trovavano in via Toscana. Stavano già tentando di fare un prelievo con un bancomat appena rubato insieme a tutto il resto. La carta, però, era già stata bloccata. Nella loro auto i poliziotti hanno trovato tutta la refurtiva. 

I due malviventi, un 47enne e un 48enne entrambi pregiudicati, sono stati denunciati per furto aggravato. Come avevano fatto ad aprire le auto? Con un jammer, cioè un apparecchio che inganna i sensori dei telecomandi per l'apertura e la chiusura delle portiere delle macchine. Per i due scatterà anche il foglio di via con divieto di ritorno a Prato.