Il Tar ha rigettato per il momento la richiesta di sospensione dell'ordinanza comunale presentata dai proprietari del negozio di via Santo Tintori.
La decisione del giudice, in attesa dell'udienza fissata il 9 aprile, dà ragione al Comune di Prato che con un'ordinanza ha disposto poche settimane fa la chiusura del negozio riconosciuto come "il punto di riferimento e aggregazione di tossicodipendenti" e il "principale luogo di abituale ritrovo di persone socialmente pericolose dedite ad attività criminose, oltre che punto di appoggio e rifugio per gli spacciatori di droga, per lo più di nazionalità nigeriana".
In sostanza, l'istruttoria del Comune è stata ritenuta dal Tar idonea a giustificare le esigenze di tutela della sicurezza urbana.