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Botte in rsa, il Comune verso la parte civile

Ufficio legale al lavoro in attesa della prima udienza del processo per i maltrattamenti agli anziani ospiti della struttura pratese di Narnali

Sono gli stessi familiari a chiedere che la città sia unita nel processo che sta per partire. La prima udienza è fissata per giovedì. La vicenda è quella delle 13 persone indagate e mandate a processo dopo la scoperta dei maltrattamenti ai danni di alcuni anziani nella clinica di Narnali a Prato. 

"Quanto è accaduto nella rsa è stato doloroso e sconvolgente non solo per gli ospiti e per le loro famiglie, ma per tutta la comunità - ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni - Da parte del Comune c'è una volontà di vicinanza totale e assoluta ai familiari per i quali queste violenze sono non solo motivo di dolore, ma anche una rottura del rapporto di fiducia verso i servizi della comunità. Quando si affidano soggetti deboli, anziani, malati o bambini, alle cure di chi dovrebbe aiutarli lo si fa con fiducia. Quanto è accaduto mina questo rapporto e mina un pezzo fondamentale del nostro essere comunità".

"L'ufficio legale - ha aggiunto il sindaco - sta analizzando i documenti per capire se ne sussistono le condizioni perché sono scelte che vanno fatte dotto un profilo tecnico. A noi non interessa mettere alcuna bandierina, ci costituiremo parte civile solo se possibile. In ogni caso noi siamo e resteremo al fianco degli ospiti della rsa e delle famiglie durante tutto il percorso".

I familiari, assistiti dall'avvocato Rocca, hanno fatto appello a un sostegno da parte di tutta la città: "Per noi sarà difficile anche affrontare il processo, sarà doloroso - hanno spiegato -. Per questo è importante sentire che il Comune di Prato e tutta la comunità ci sostengono e ci sono vicini. Chiediamo che venga fatta giustizia, che si faccia chiarezza su tutti gli episodi. Ringraziamo il sindaco per questa vicinanza, non vogliamo sentirci soli".