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Il premio del patrono incorona l'etica del lavoro

Nell'undicesima edizione del 'Santo Stefano' per la tutela e il rilancio del lavoro il riconoscimento va a aziende di tessile, plastica e tecnologia

Il Premio Santo Stefano per la tenuta e il rilancio del lavoro a Prato incorona l'etica del lavoro. Nell'undicesima edizione il riconoscimento va a tre aziende dei settori plastico, tessile e dell'information technology.

Come da tradizione i nomi delle aziende vincitrici sono stati annunciati dal vescovo Giovanni Nerbini al termine del solenne pontificale celebrato questa mattina in cattedrale nel giorno del santo patrono della città, Santo Stefano. 

Il comitato promotore del premio - composto da Diocesi, Comune, Provincia, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Camera di Commercio e Comune di Montemurlo - ha scelto tre aziende di successo "che ben rappresentano la vitalità del distretto industriale pratese". 

"Oggi è ancora più doveroso continuare con questa nostra tradizione - ha spiegato Nerbini annunciando i vincitori - che vuol essere anche un'esortazione al coraggio e alla speranza nel futuro. Il premio Santo Stefano è un riconoscimento a quelle aziende che creano occupazione e innovazione, che valorizzano il territorio e che portano il nome di Prato nel mondo". 

"Non solo, sono aziende rispettose dell'etica del lavoro, particolarmente impegnate nel rapporto con i propri dipendenti e attente alle necessità della società, specialmente dei più bisognosi", ha concluso il vescovo. Non ancora definita la data della cerimonia di consegna dei premi, certamente nel 2021.