Quando la polizia municipale è arrivata sul posto i rifiuti erano stipati all'interno del capannone ed è risultato subito chiaro che non venissero sottoposti al recupero.
Ben presto è emerso che l’attività era svolta in locali in condizioni igienico sanitarie precarie e senza le necessarie pratiche di igienizzazione dei cascami tessili. In pratica gli scarti erano messi in vendita ancora come rifiuti e non come materiale recuperato e trattato, sottoponendoli ad una operazione di recupero solo fittizia.
Gli agenti hanno anche riscontrato molte violazioni in materia di normativa antincendio e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Alla fine sono scattati i sigilli e il titolare, cittadino cinese di 44 anni, è stato denunciato per smaltimento illecito di rifiuti e per utilizzo dei locali in difformità a quanto autorizzato.