Toscani in TV

La scrittrice Anna Bardazzi a Geo

L’amicizia tra Anna e Lena, due bambine, una italiana e l’altra bielorussa, nata all’indomani della tragedia di Chernobyl raccontata in un libro

Anna Bardazzi

“Pratese in giro per il mondo. Due figlie parigine, un gatto siberiano”, si presenta così su Instgram Anna Bardazzi, l’autrice del libro “La felicità non va interrotta”, (edizione Salani, collana Le stanze).

Intervistata da Sveva Sagramola a Geo, il programma documentaristico su natura e ambiente, Bardazzi è nata a Prato ma dopo una decina di anni a Parigi, si è trasferita a Milano. Laureata in Scienze politiche con una tesi su Lukashenko, ha insegnato a Minsk, alla facoltà di Relazioni internazionali. Oggi si considera “quasi bielorussa”. La passione per questo paese è nato in lei da piccola quando nel 1995, la sua famiglia ospitò per la prima volta una bambina nell’ambito del “Progetto Chernobyl”. Furono decine di migliaia allora le famiglie italiane che aprirono la porta di casa a bambini russi, bielorussi e ucraini per dare sollievo alle loro vite e ai loro corpi intossicati dalle radiazioni.

Co-founder dell'amatissimo blog “50 Sfumature di Mamma”, Anna Bardazzi ha presentato a Geo il suo primo romanzo “La felicità non va interrotta” (Salani, collana Le stanze) la cui trama gira intorno alla reale esperienza vissuta da lei e dalla sua famiglia. In particolare la scrittrice racconta di Lena, la ragazza bielorussa che arrivò in Italia insieme ai tanti minori invitati a passare qualche settimana di serenità e ripulirsi dalle radiazioni di Chernobyl all’indomani dalla tragedia nucleare che sconvolse quei territori. Da lì nacque un’amicizia che nella realtà ancora lega le due donne protagoniste nonostante la distanza geografica. Il titolo rimanda a quegli attimi di felicità sacra che si vivono soprattutto da bambini e che ogni adulto dovrebbe sempre fare attenzione a non interrompere con i suoi rimproveri o divieti.

Le associazioni presenti in Italia continuano tuttora ad elaborare progetti di solidarietà in favore della Bielorussia e non potendo ospitare i bambini da noi a causa della pandemia, si è pensato di organizzare e finanziare per soggiorni di vacanza nel loro paese.