Cronaca

Centocinquanta ettari di tessuto di contrabbando

Li ha sequestrati la Finanza pratese per l'equivalente di un milione e mezzo di metri quadrati. Tutto è partito da una verifica antincendio

Parte dei tessuti sequestrati

Centocinquanta ettari di tessuto di contrabbando, l'equivalente di un milione e mezzo di metri quadrati per un valore di circa 2,6 milioni di euro: è il maxisequestro eseguito dalla guardia di finanza pratese in un'operazione di contrasto al fenomeno dell’approvvigionamento illecito delle materie prime utilizzate da imprese del distretto del tessile-abbigliamento. A esito dell'azione è stato denunciato un uomo, e l'evasione - tra Iva e diritti di confine - ammonterebbe a poco meno di un milione.

Tutto era iniziato da una verifica antincendio da parte dei vigili del fuoco del comando provinciale di Prato in quel deposito al Macrolotto. Le misure di sicurezza prescritte risultavano assenti. Poi però la palla investigativa è passata al nucleo di polizia economico-finanziaria dalla guardia di finanza, su delega della procura della Repubblica di Prato.

Ed è a questo punto che, dall'analisi di documenti e risultanze contabili, i finanzieri hanno raccolto le prove dell’introduzione nel territorio nazionale, in contrabbando, di tutti quei tessuti di origine cinese contenuti nell’immobile.

Le stoffe, secondo le ricostruzioni della Finanza, arrivavano via mare dalla Cina e risultavano importate da imprese nell'Est Europa. In realtà le merci arrivavano direttamente nel distretto pratese ed erano stoccate lì in quel capannone. I documenti di trasporto fittizi erano stracciati e via, i tessuti smistati per le lavorazioni in varie ditte di confezioni del Macrolotto, attraverso cessioni in evasione d’imposta. Le indagini proseguono per individuare ulteriori responsabilità.