Attualità

Tempesta di segni meno sul commercio

Preoccupazione di Confesercenti per i dati del primo bimestre 2016 che confermano la prolungata agonia delle imprese nell'area pratese

I numeri prima di tutto. Ad oggi si contano nel settore del commercio al dettaglio 2040 imprese. A fronte delle 9 aperture, una nel settore alimentare e le altre nel settore 'non food', le cessazioni sono 53: 6 del settore alimentare e 47 del settore non food. Anche nel settore dell’intermediazione del commercio a fronte delle 2010 aziende iscritte il saldo è negativo per 23 unità. E per quanto riguarda il commercio via internet, si conferma il trend è negativo, con un -5 su un totale di 90 aziende iscritte.

“I dati del primo bimestre 2016, relativi ad aperture e chiusure nel commercio pratese, confermano la tendenza negativa nazionale. Deflazione e contrazione dei consumi incidono in maniera pesante sul nostro sistema economico”, spiega Mauro Lassi, presidente di Confesercenti Prato.

“In Italia - aggiunge Lassi - il primo bimestre si chiude con novemila imprese in meno, in leggero miglioramento rispetto ai bimestri passati. Mentre la proiezione dei dati al primo trimestre porta a stimare che fra commercio e turismo potremmo avere un calo di oltre ventimila aziende. Nel comparto della ristorazione si registra, addirittura, il peggior saldo negativo degli ultimi tre anni”.

“In definitiva – conclude Lassi – turn over, esistenza in vita sempre più ridotta e nuove aperture col contagocce, sono elementi di grandissima preoccupazione, che devono spingerci ad ottenere provvedimenti adeguati per fronteggiare queste emergenze. E senza una decisa ripresa dei consumi sarà impossibile invertire la tendenza”.