Il master, organizzato dall'università di Firenze in collaborazione con la Fondazione Santa Rita, è stato presentato questa mattina alla presenza del vescovo, del prefetto, del vicesindaco della città e dell'assessore all'immigrazione Vittorio Bugli.
"Un percorso importante - ha commentato Bugli -perché l'accoglienza non è solo questione di trovare alloggi, pasti e gestori. Sessantacinque milioni di persone che fuggono e si spostano nel mondo è qualcosa che cambia la società e se non ci mettiamo la testa rischia di sfuggirci di mano".
ma c'è anche chi non vede di buon occhio questa iniziativa.
"Un business nel business - ha commentato il capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli- lodato persino dalla Regione Toscana, che di fatto incoraggia e sostiene un sistema in cui, gli unici a guadagnarci con i soldi degli italiani, sono le cooperative".
"Chissà se nella prima fase di lezioni in cui è previsto lo studio del contesto normativo, gli insegnanti spiegheranno che i soggetti che svolgono attività di accoglienza, a differenza di ogni altro settore in cui si utilizza denaro pubblico, prendono 35 euro al giorno ad immigrato senza essere obbligati a rendicontare le spese. Se davvero i finti buoni vogliono parlare di qualità dell'accoglienza - conclude Donzelli - dicano sì alla nostra proposta di legge Tagliabusiness che obbliga alla rendicontazione: solo così si può fermare la speculazione. E solo così l'accoglienza non sarà più così golosa da alimentare l'invasione di immigrati che sta avvenendo in Italia".