Cronaca

Una valanga di rifiuti non autorizzati

Avrebbe stoccato il doppio degli scarti autorizzati la ditta finita al centro di un'indagine della direzione distrettuale antimafia

Sarebbero stati stoccati rifiuti complessivamente pari al doppio di quelli consentiti nella ditta con sede operativa nel Pratese finita al centro di un'indagine della direzione distrettuale antimafia di Firenze su un presunto traffico illecito di rifiuti dalla Campania alla Toscana. E' emerso anche che in un anno, come il 2013, sarebbero state stoccate senza essere sottoposte ad alcuna attività di recupero fino a 2.174 tonnellate di rifiuti, a fronte delle 200 autorizzate. 

Nell'area venivano scaricati tra l'altro imballaggi, materiali isolanti, scarti di legno, sugheri, trucioli e ritagli di cuoio e rifiuti di materiali tessili. "Tali ingenti quantitativi di rifiuti - si legge nell'avviso di conclusione indagini - non sono stati lavorati ma semplicemente scaricati all'interno del capannone in modo eterogeneo, per poi essere movimentati a accumulati in modo indifferenziato e successivamente nuovamente caricati su cassoni e cosi' inviati in discarica come se fossero rifiuti prodotti nel corso di una attivita' di recupero".

Questo modus operandi, spiegano gli inquirenti, avrebbe permesso al presunto gruppo criminale di trarre illeciti profitti grazie ai minori costi di gestione dell'impianto, di fatto non dotato di una linea di trattamento, grazie all'applicazione dell'Iva al 10% e non al 22% e grazie al mancato pagamento dell'ecotassa regionale.