Attualità

La Via Crucis intorno all'ospedale

Per il secondo anno consecutivo il vescovo Nerbini ha scelto di guidare il percorso della Passione attorno al presidio Santo Stefano

Per il secondo anno consecutivo il vescovo di Prato Giovanni Nerbini ha scelto di guidare la via Crucis attorno all'ospedale cittadino Santo Stefano, "per testimoniare vicinanza e preghiera ai malati in un momento difficile della pandemia". Sette stazioni hanno composto il tracciato attorno alla struttura, con molti medici e infermieri che hanno seguito la camminata in preghiera di Nerbini attorno al perimetro dell'ospedale, alle cui finestre erano affacciati numerosi degenti. Ad ogni sosta il vescovo ha fatto intervenire persone rappresentative della società. 

La prima stazione, Eucarestia e Tradimento, ha dato voce all'Ufficio pastorale della Salute. La seconda, Gesù davanti a Pilato, ha dato spazio all'Associazione dei Medici Cattolici. La terza, Il Cireneo, ha visto la partecipazione delle associazioni Misericordia, Pubblica Assistenza, Croce Rossa e Croce d'Oro che ogni giorno lottano in prima linea contro il virus. La quarta stazione, Gesù incontra sua Madre, ha dato voce all'Associazione Figli in Cielo. 

La quinta stazione, Gesù inchiodato sulla Croce, ha affrontato proprio il tema della malattia, con le testimonianze di persone colpite dal virus e poi guarite. La sesta stazione, Gesù muore sulla Croce, è stata riservata all'Associazione Cattolica degli operatori sanitari, mentre la settima ed ultima ha acceso i riflettori sulle storie di Resurrezione quotidiana con le testimonianze di chi si impegna ad essere liberato dalle dipendenze da droga, alcol, gioco o altri disagi.