Cronaca

La micidiale shaboo nascosta in bambole e telefoni

La banda sgominata dalla Dda utilizzava anche giochi per bimbi per trasportare dalla Cina alla Toscana la droga sintetica. In carcere i capi italiani

La Direzione distrettuale antimafia ha smantellato una banda di narcotrafficanti che operava fra la Cina e l'Italia importando potentissime droghe sintetiche nascoste in carichi di giocattoli, materiale elettrico, scatole e telefoni d'antiquariato. La merce viaggiava secondo i normali canali di spedizione internazionale. Poi, arrivata in Toscana, iniziava lo smercio a prezzi esorbitanti, fino a 250 eruo al grammo. 

Dodici per le persone indagate, tutte di nazionalità cinese, e otto quelle finite agli arresti, cinque in carcere e tre ai domiciliari. Il superboss, soprannominato Shifu, è ancora latitante a Hong Kong ma tutti i vertici in Italia dell'organizzazione sono stati arrestati. Fra questi c'è un cinese nato nel nostro paese che gestiva il traffico da Teramo, coordinando sia le spedizioni che la distribuzione. La banda disponeva anche di una sorta di fondo per pagare avvocati e spese legali in caso di arresti e denunce.

Le basi logistiche dell'organizzazione erano un ristorante, un appartamento e un internet point di Prato. Le droghe al centro del traffico erano metamfetamina, conosciuta anche come shaboo, la droga dei filippini, e ketamina. Entrambe sono molto più potenti della cocaina e vengono vendute a prezzi esorbitanti. 

Gli investigatori hanno calcolato che, nel giro di un anno, la banda abbia importanto almeno 12 chili di sostanze stupefacenti, di cui cinque sono stati sequestrati, guadagnando, fra il 2014 e il 2015, almeno tre milioni e mezzo di euro.