Erano legati da una sorta di "mutua assistenza" un gruppo di nigeriani e un altro di ecuadoriani e peruviani impegnati a far arrivare eroina e cocaina a Perugia dall'estero anche mediante l'invio di pacchi postali.
A loro carico la squadra mobile ha eseguito otto delle 11 misure cautelari disposte dal gip. Altri tre sono ricercati, anche all'estero.
Per i nigeriani è stata poi accertata una "fittissima rete" in diverse province quali Torino, Parma, Prato, Pesaro, Roma, Caserta e Napoli, anche in paesi europei come Francia, Olanda, Svizzera, Spagna, Inghilterra, Germania e Norvegia, risultati in stretto contatto con loro connazionali in Nigeria attivamente impegnati nell'organizzazione dell'invio di carichi di droga.
La squadra mobile ha poi registrato contatti tra il sodalizio e il gruppo dei sudamericani impegnati - secondo gli investigatori - nell'importazione ingenti quantitativi di cocaina. Dall'indagine è emerso come le due presunte organizzazioni criminali, anche se divise nella loro struttura, fossero "attivamente" in contatto, soprattutto tra i loro vertici, per la gestione dei carichi di droga da immettere sul mercato perugino.