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Da 50 anni in dialisi, "Io più duro della vita"

Il paziente ha iniziato da giovanissimo il delicato percorso terapeutico per una malattia renale. Oggi ha 66 anni, alle spalle due trapianti falliti

Il paziente da 50 anni in dialisi, a destra il dottor Campolo

La malattia renale che l'ha colpito giovanissimo, il delicato percorso terapeutico, due trapianti non andati a buon fine e 50 anni di emodialisi: "La vita è stata dura con me... ma io lo sono stato di più con lei", afferma il paziente fiorentino oggi 66enne in cura all'ospedale Santo Stefano di Prato, città in cui attualmente risiede.

Il traguardo è stato salutato con orgoglio non solo dallo stesso pensionato, ma anche dall'équipe ospedaliera: "Un esempio di tenacia e un modello di assistenza di cui siamo orgogliosi. 50 anni di emodialisi: un traguardo straordinario di cura e determinazione", ha affermato il dottor Gesualdo Campolo, direttore della struttura di Nefrologia e Dialisi del presidio pratese.

In questi giorni i sanitari e "Gli Amici della Dialisi” hanno festeggiato il suo traguardo con grande affetto e con una targa: "Il paziente - ha raccontato il dottor Campolo - dopo due tentativi di trapianto renale non andati a buon fine diversi anni fa, ha scelto di continuare a sottoporsi alla dialisi, affrontando con determinazione tre sedute settimanali per quattro ore ciascuna. Un percorso che evidenzia non solo la sua eccezionale resilienza, ma anche l’elevato livello di assistenza e cura multidisciplinare garantito dal nostro team di nefrologi, infermieri, operatori sanitari e altri professionisti".

Per il paziente cronico un approccio globale di cura

Questo risultato sottolinea l’importanza di un approccio globale alla cura del paziente cronico, con risposte efficaci ai bisogni di salute, sia renali che extra-renali.

La Struttura operativa complessa di Nefrologia e dialisi del Santo Stefano afferisce all'area di Nefrologia-Gastroenterologia del Dipartimento delle Specialistiche Mediche dell'Asl Centro, diretto dal dottor Pasquale Palumbo.

Le attività della struttura prevedono la degenza nefrologica con ricovero per acuti in setting di area medica; attività ambulatoriali con prestazioni di visite per le gestione e la presa in carico dei pazienti affetti da malattia renale cronica, sia in regime ambulatoriale che di Day Service o Day Hospital. Le attività ambulatoriali prevedono anche la gestione clinico-assistenziale dei pazienti affetti da Glomerulonefriti primitive e secondarie. 

Si eseguono circa 40 biopsie renali all'anno. Sono attivi un ambulatorio congiunto di Nefrologia/Diabetologia, un ambulatorio di Nefrologia Oncologica. Sono da rammentare anche le attività congiunte Chirurgo Vascolare/Nefrologo per l'allestimento degli accessi vascolari per emodialisi (FAV e protesi), e attività di posizionamento di Cateteri Venosi Centrali Tunnellizzati per emodialisi da parte del Nefrologo.

Il centro gestisce inoltre il follow-up dei pazienti portatori di trapianto renale e in terapia immusoppressiva (a tutt'oggi circa 80 pazienti), nonchè la immissione in lista attiva trapianto renale pre-emptive (prima che la malattia renale porti alla dialisi), da donatore sia vivente che cadavere.

Dal mese di Agosto 2024 è stata attivata una Struttura Semplice di transizione pediatrico-adulto per le malattie renali, diretta dalla dottoressa Fiammetta Ravaglia.

Il Centro di dialisi gestisce circa 180 pazienti sottoposti a trattamento emodialitico sostitutivo, con due turni giornalieri (mattino e pomeriggio) dal lunedì al sabato.

A tutt'oggi20 pazienti sono sottoposti a trattamento dialitico peritoneale domiciliare, seguiti da un team medico-infermieristico dedicato.

Le cure a domicilio

“A questo proposito – ha sapere il dottor Campolo - mi preme sottolineare che è in fase di attivazione un progetto da me presentato e condiviso dalla Direzione Infermieristica di Prato, diretta dalla dottoressa Monica Chiti e dalla Direzione Aziendale, denominato "dialisi peritoneale assistita"

Tale progetto prevede l'impiego a domicilio di personale infermieristico del territorio/distretto. 

"Il progetto è già esecutivo e partirà tra qualche settimana, con l'addestramento alla dialisi peritoneale degli infermieri di famiglia presso il nostro Centro. Tale attività dialitica domiciliare permetterà un incremento del numero di pazienti che si sottoporranno a tale terapia sostitutiva, rafforzando ancor più la nostra mission della domiciliarità delle cure".