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Da Dolores in poi, équipe itinerante per i malati gravi

Dalla storia di una paziente malata di Sla è nato un organismo per tutti coloro che sono affetti da disabilità gravissime. L'ospedale a domicilio

L'équipe itinerante del progetto Pass

Dolores ha la Sla. Dolores non può andare in ospedale. E allora a Prato l'ospedale Santo Stefano è andato da lei sotto forma di un'équipe itinerante che poi è divenuta un percorso stabile con crescita imponente: da 10 pazienti in carico nel 2021 agli attuali 454. Sono adulti e bambini, hanno disabilità intellettive, motorie o sensoriali. 

Così a partire da Dolores è stato trasformato nell’area pratese il Progetto regionale Pass (Percorsi Assistenziali per Soggetti con Bisogni Speciali), divenuto esperienza umana e di assistenza sanitaria e sociale che ha coinvolto tutto l’ospedale.

Il progetto, oltre ai numeri, si è sviluppato per alcune scelte innovative: l’inserimento nel percorso Pass del Medico di Medicina Generale come figura cardine e l’istituzione dell’équipe itinerante che porta le cure direttamente al domicilio.

Il medico di base avvia l’intero percorso e assicura la presa in carico personalizzata e integrata da parte dell’équipe composta dalla Facilitatrice Pass, da un anestesista e dallo specialista necessario in base alle specifiche esigenze del paziente.

“Grazie a questa rete integrata di professionisti e servizi - hanno commentato il dottor Dante Mondanelli, medico di direzione sanitaria e coordinatore del progetto e la dottoressa Chiara Selmi Referente Facilitatore PASS per Prato, il progetto Pass a Prato non è solo un servizio, ma un percorso di umanità e vicinanza, in cui pazienti, caregiver e operatori sanitari trovano supporto e valore nel loro ruolo".

"Per le persone, significa avere un punto di riferimento sicuro e accessibile. Per le famiglie, rappresenta un aiuto concreto nella gestione quotidiana. Per gli operatori, è la possibilità di mettere al centro l'empatia e la professionalità”.

Il nuovo approccio assistenziale è nato col caso di Dolores, impossibilitata a recarsi in ospedale. Il suo domicilio divenne il fulcro dell'assistenza: "Da quel momento - acconta la Asl Centro - l’équipe itinerante è diventata un elemento distintivo del progetto. La casa non è più solo un luogo privato, ma diventa uno spazio di cura dove di tutti i soggetti coinvolti si intrecciano e collaborano per dar vita a una vera e propria presa in carico del paziente e del suo caregiver".