Cronaca

Due colpi di fucile per chiudere con il dolore

L'imprenditore che ha ucciso la moglie e poi si è suicidato soffriva di depressione a seguito della morte prematura di un figlio avvenuta vent'anni fa

foto di repertorio

Emergono nuovi particolari sulla straziante vicenda della coppia di coniugi trovata senza vita questa mattina in un appartamento della zona di Prato est. Un caso di omicidio-suicidio che, stando alle indagini delle forze dell'ordine, avrebbe avuto origine nello stato di depressione che affliggeva da molti anni l'uomo che ha premuto il grilletto di un fucile prima contro la moglie e poi contro se stesso. Si chiamava Piero Innocenti, aveva 81 anni ed era un ex imprenditore. La donna si chiamava invece Rossana Conti e aveva 79 anni.

L'arma utilizzata da Innocenti per farla finita con un dolore per lui troppo grande è un fucile regolarmente detenuto. L'uomo ha sparato due colpi, uno contro la moglie e uno contro di sè. Prima di entrare in camera da letto aveva avuto cura di chiudere la porta d'ingresso dell'appartamento in modo che la collaboratrice domestica o l'altro figlio non potessero entrare con le chiavi che avevano in uso. Doveva essere qualcun altro a scoprire che cosa era successo.

I corpi di marito e moglie sono stati ritrovati questa mattina intorno alle 11, in camera da letto, dopo l'allarme lanciato dalla collaboratrice domestica. La donna era stata sollecitata dal figlio della coppia ad andare a dare un'occhiata ai genitori che non gli rispondevano al telefono. Ma quando la signora ha cercato di entrare in casa con le chiavi ha trovato la porta bloccata. E l'allarme è scattato.