Attualità

Giorno della Memoria, Consiglio regionale al Museo della Deportazione

L'Assemblea legislativa della Toscana si è riunita a Prato per la tradizionale seduta solenne per non dimenticare gli orrori dell'Olocausto

La seduta solenne del Consiglio regionale a Prato

Seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana, oggi 27 Gennaio 2023, in occasione del Giorno della Memoria. L'Assemblea legislativa regionale ha scelto di svolgere la tradizionale assise solenne a Prato, nel Museo della Deportazione e Resistenza che raccoglie documenti e testimonianze sulla tragedia dell'Olocausto.

"Un vaccino contro l'oblio, per non dimenticare, per essere amplificatori di memoria e per continuare a dire che siamo stati, siamo oggi e resteremo domani dalla parte giusta della storia" ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo aprendo oggi pomeriggio i lavori e nel manifestare l'intenzione di celebrare ogni anno la ricorrenza fuori dal Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale a Firenze così da coinvolgere al massimo le diverse realtà territoriali e sociali della Toscana, contro il rischio che la pagina più buia della storia occidentale finisca nell'indifferenza.

Dal Museo della deportazione e della resistenza di Prato Mazzeo ha rivolto un “ringraziamento profondo alle tante donne e uomini che ogni giorno lavorano per ricordarci di non dimenticare", citando Liliana Segre e la sua "esortazione affinché la Shoah, tra qualche anno, non sia solo una riga tra i libri di storia e poi più nulla".

Il presidente ha ribadito l'importanza delle testimonianze e di “luoghi come il Museo della deportazione e della resistenza di Prato", delle pietre d'inciampo, dei Treni della Memoria soprattutto per i giovani e i ragazzi delle scuole.

Dopo l'intervento del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e quelli del sindaco di Prato Matteo Biffoni e di Aurora Castellani che è presidente della Fondazione Museo e Centro di documentazione della deportazione e resistenza di Prato, la sua relazione è stata affidata al professor Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto nazionale Ferrucci Parri, rete degli Istituti storici della Resistenza e dell'età contemporanea. 

“La memoria va sempre accompagnata dallo studio della storia; i nostri testimoni per motivi anagrafici ci stanno lasciando, ma è bene incrementare lo studio di quanto è successo, poiché è indubbio che la Shoah e l’Olocausto di altre categorie, ad opera della Germania nazista e dei suoi alleati, ha rappresentato uno spartiacque del XX secolo, dimostrando cosa può arrivare a fare uno stato civile, quale era la Germania, quando cade in mano a dittature di tipo totalitario”, ha affermato Pezzino. 

Ed ha aggiunto: “Quindi è bene insegnare quello che è successo perché purtroppo il ‘mai più’ oggi non si è avverato: nel mondo vi sono ancora genocidi e pulizie etniche”. Hanno concluso i lavori il presidente della Regione, Eugenio Giani e l'assessora regionale Alessandra Nardini.