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Via i militari dalle strade di Prato

La decisione arriva direttamente dal Ministero dell'Interno. La rabbia di Biffoni: "Da Roma è appena arrivato un nuovo sgarbo ai pratesi"

Non è andata giù al sindaco di Prato Matteo Biffoni la decisone del ministero dell'interno di tagliare la presenza dei militari dell'esercito a Prato. "Da Roma è appena arrivato un nuovo sgarbo ai pratesi. Prima la ''dimenticanza'' nel decreto per il riuso degli scarti tessili, poi i 100 milioni per l'innovazione di imprese e università spariti, ora il ritiro dei militari per destinarli ad altra sede: erano una presenza tranquilla, apprezzata dai cittadini, che aiutava le forze dell'ordine inalcuni luoghi sensibili come le stazioni". Ha detto il sindaco Biffoni riguardo. 

La comunicazione ufficiale è arrivata al Comune di Prato questa mattina con una nota firmata dal questore il quale informava della decisione del Dipartimento pubblica sicurezza del Viminale di togliere la presenza dei militari a Prato apartire dal 25 febbraio. 

"Il ministero deve spiegare ai pratesi il senso di quest adecisione. I militari con la presenza in luoghi come le stazioni permettevano di liberare almeno da questo impegno di pattugliamento le forze dell'ordine come polizia e carabinieri, contribuivano a un controllo in città", sottolinea Biffoni. "Nel tempo abbiamo chiesto di cambiare le modalità della presenza dell'esercito per renderla più efficace e così è stato- continua il sindaco -. Oggi però senza alcun preavviso arriva questa nota che non lascia spazio a ripensamenti. Una decisione che ha come risultato solo l'aumento del carico di lavoro per la polizia di Stato e le altre forze dell'ordine".