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Lavoro lunedì 18 novembre 2019 ore 14:00

Parlò male della ditta, licenziato e reintegrato

Mandò sulla chat un messaggio vocale dove denigrava l'azienda. Il giudice lo ha reintegrato. Cisl: "Sentenza che dà valore al diritto alla privacy"



PRATO — Parlò male dei suoi colleghi che erano stati promossi attraverso un messaggio audio spedito sulla chat di WhatsApp, così fu stato licenziato dalla sua azienda. Ma il giudice del tribunale del lavoro di Firenze lo ha reintegrato. Una sentenza "straordinaria" che secondo la Femca Cisl sancisce il diritto alla privacy. 

L'operaio un anno fa aveva denigrato alcuni colleghi perché contrariato dalla loro promozione, ma quel messaggio è arrivato ai vertici aziendali. Adesso l'operaio della ditta di abbigliamento dovrà decidere se tornare a lavorare in quella azienda. L'azienda ricorrerà in appello.


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