I lavoratori a nero nei bidoni dell'immondizia

Nascondiglio improvvisato per evitare guai durante il controllo della polizia municipale in un'azienda di pronto moda gestita da cinesi

PRATO — L'impresa finita al centro dei controlli si trova in un piccolo magazzino di 50 metri quadrati nella zona di San Paolo a Prato, sul retro di un'abitazione in cui è stato allestito un dormitorio per i lavoranti. Tra i due edifici è stato trovato un ammasso di tettorie abusive e materiale vario con due bidoni della raccolta differenziata per biologico e carta.

Quando la polizia municipale è entrata in azione, nell'azienda erano presenti solo due persone, una coppia. Tutti e due sono risultati assunti in modo regolare ma le cinque postazioni di lavoro allestite hanno fatto subito capire che nella ditta dovevano esserci altri lavoratori. Oltretutto le macchine da cucire erano ancora calde quando gli agenti le hanno toccate. Mancavano all'appello, quindi, almeno tre persone. Ma di loro non c'era nessuna traccia. Era, d'altra parte, impossibile che fossero uscite perché i fabbricati sono circondati da edifici e da mura di cinta.

Alla fine la verità è spuntata nei bidoni dell'immondizia. Solo dopo diverso tempo,infatti, un uomo è stato scoperto dentro il cassonetto del biologico, mentre addirittura due sono stati trovati dentro quello della carta. Sopra il coperchio erano state appoggiate alcune cassette della frutta per sviare i controlli. Tutti e tre sono risultati clandestini.

Immediata la sospensione dell'attività e il sequestro di ventitré macchinari tessili. Denunciati i gestori dell'attività e la titolare della ditta.

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