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Attualità lunedì 01 luglio 2019 ore 13:40

A Mezzana nasce il borgo Tuttoèvita

foto Wikipedia

Un nucleo di vecchie case sarà recuperato dai padri Ricostruttori nella preghiera. Lanciata la campagna di volontariato per la ricostruzione condivisa



CANTAGALLO — Quello che sta accadendo a Mezzana, nel Comune di Cantagallo, è una sorta di miracolo. Il vecchio nucleo di case abbandonato negli anni Settanta verrà recuperato a nuova vita grazie alla Comunità dei Padri Ricostruttori che lo sta trasformando nel Borgo Tuttoèvita, un villaggio sostenibile dove vivranno un gruppo famiglie e dove verrà realizzato un hospice speciale. La presentazione è stata fatta oggi in Regione dall'assessore alla presidenza Vittorio Bugli con la consigliera regionale Ilaria Bugetti, la vicesindaca di Cantagallo Maila Grazzini e padre Guidalberto Bormolini.

Nel Borgo potranno trascorrere le ultime fasi della loro esistenza terrena malati inguaribili e le loro famiglie con un accompagnamento sanitario ma anche spirituale all'insegna del dialogo aperto a tutte le religioni. E in questo contesto è certamente un gesto significativo quello compiuto dall'Unione buddhista italiana che, nei giorni scorsi, ha deciso di contribuire con 141 mila euro (fondi dell'8 per mille) per sostenere la realizzazione dell'hospice, mentre il presidente dell'Unione è stato anche in visita al Borgo.

"E' un luogo questo dove si possono realizzare i sogni di tutti i cittadini – ha detto padre Bormolini - Oggi assistiamo a un abbassamento di ideali dal punto di vista sociale, l'accoglienza, la comunione vacillano. Al borgo TuttoéVita facciamo vedere che è possibile. Sarà un borgo ecosostenibile, che farà rinascere il tessuto sociale in una valle abbandonata, in grado di accogliere. A questo proposito avrà una grande realizzazione in ambito sanitario per i più vulnerabili, gli anziani, i malati, chi ha la terminalità e quindi non è più parte di un ingranaggio produttivo. Realizzeremo una struttura, la prima in Europa, che ha requisiti profondi per chi è minato da una malattia grave, che offrirà un forte supporto esistenziale e spirituale grazie anche alla meditazione non confessionale come via verso la spiritualità. Lo spazio dello spirito non ha confini e l'immersio ne nella natura è terapeutico. Questa sarà la prima struttura di cura nel bosco che cura grazie all'immersione nel verde, che sappiamo avere grande valenza terapeutica. L'essere umano ha una ferita originaria, una ferita di senso, per cui tutti abbiamo bisogno di cura. In una società ipertecnicizzata che ha un bisogno immenso di spiritualità, la cura è quanto mai un bisogno urgente e nella comunità, si ottiene la risposta più alta".


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