Cronaca martedì 16 settembre 2025 ore 17:25
Operai aggrediti durante il presidio

A denunciare l'accaduto è Sudd Cobas: "Un lavoratore è rimasto a terra dopo essere stato colpito più volte. L’hanno dovuto portare via in ambulanza"
MONTEMURLO — Alcuni operai di una stireria di Montemurlo sarebbero stati aggrediti durante un presidio organizzato davanti allo stabilimento in concomitanza di uno sciopero. A denunciare l'accaduto Sudd Cobas. "Un lavoratore - scrive il sindacato in una nota- è rimasto a terra dopo essere stato colpito più volte. L’hanno dovuto portare via in ambulanza".
"Ad un anno dall'assalto a bastonate al presidio di Seano - aggiungono dal Sudd Cobas- ancora scene di violenza contro chi esercita il diritto di sciopero. Gli operai presi a cazzotti non lavorano per una confezione cinese, ma cuciono e stirano capi di abbigliamento di importanti brand della moda, quelli che in negozio arrivano a costare quanto un loro stipendio. Diritti negati, società che chiudono e riaprono sotto altri nomi e violenza contro chi protesta: succede questo nella giungla di appalti e subappalti della moda Made In Italy".
Sudd Cobas si rivolge poi ai brand committenti. "Quello che è accaduto - scrive il sindacato-li riguarda direttamente".
"Prato - concludono non può più essere la città dei diritti negati e della violenza contro chi sciopera. Facciamo appello a tutta la cittadinanza, alla società civile e alle istituzioni a reagire. Siamo pronti alla mobilitazione".
Ferma condanna per quanto accaduto è stata espressa da Marco Furfaro, capogruppo dem nella commissione Affari sociali della Camera e membro della segreteria nazionale del Pd. "Esprimo piena solidarietà ai lavoratori e al sindacato che li sostiene - scrive Furfaro- E' inaccettabile che nel 2025 in Italia chi sciopera per i propri diritti venga preso a botte".
Parole di vicinanza ai lavoratori sono giunte, in queste ore, anche dal vescovo di Pistoia Fausto Tardelli, che in una nota ha parlato di "ingiustificabile violenza".
"I diritti dei lavoratori, e in special modo quello di sciopero - scrive il vescovo- vanno tutelati e difesi e sono da condannare tutte quelle azioni volte a intimidire o a zittire un legittimo dissenso di chi lavora".
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