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Cronaca mercoledì 30 ottobre 2024 ore 18:40
Violenza in carcere, agenti aggrediti con le spranghe
Porte, cancelli e uffici danneggiati, finestre divelte e vetri in frantumi. Poi l'aggressione ai poliziotti penitenziari: due in ospedale
PRATO — Tensione nel carcere della Dogaia a Prato: dopo che nei giorni scorsi un detenuto si è tolto la vita, ieri pomeriggio ecco un episodio di violenza nella sezione detentiva di media sicurezza. Secondo la ricostruzione del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), intorno alle 18 due detenuti avrebbero provocato danni e aggredito gli agenti spranghe alla mano.
Lo racconta il segretario regionale Francesco Oliviero: "Due detenuti, per futili motivi, hanno prima danneggiato le porte, i cancelli dell’atrio del piano e la scrivania dell’ufficio agenti - sono le sue parole affidate ad una nota - e dopo hanno divelto le finestre della sezione detentiva dove erano ristretti: rotto vetri e qualunque cosa gli capitasse sotto tiro. Poi, armati di spranghe di ferro ricavate da una finestra che hanno sfasciato, hanno aggredito il personale di polizia penitenziaria in servizio mentre cercava di calmarli. Ad avere la peggio sono stati due agenti, trasportati al pronto soccorso".
Per riportare l’ordine è stato necessario l’intervento di altro personale fuori servizio.
Oliviero invoca per il penitenziario pratese "personale, un direttore ed un comandante in pianta stabile", oltre all'eliminazione del regime aperto di alcune sezioni.
Rincara la dose il segretario generale Sappe Donato Capece: “Il personale di polizia penitenziaria di Prato, come nel resto del distretto Toscana-Umbria, paga il duro ed amaro prezzo di un sistema penitenziario che presenta notevoli e vistose lacune, partendo dall'assenza di personale per finire a quello rieducativo passando per quello delle strutture fatiscenti e degradanti”. E conclude: "La polizia penitenziaria non ce la fa più".
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