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Cronaca giovedì 28 marzo 2019 ore 17:21

La prof e l'allievo, test del dna sul primogenito

Lo ha disposto la procura. I legali della donna che ha avuto un secondo figlio da un quindicenne hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari



PRATO — Nelle prossime ore arriveranno i risultati del test del dna ordinato dalla procura sul primogenito della donna di 31 anni che nell'agosto scorso ha avuto un secondo figlio da un ragazzo oggi quindicenne. Da ieri la giovane è agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale per induzione su un minore. Una misura disposta per evitare la reiterazione del reato e l'inquinamento delle prove, anche alla luce della scoperta che l'indagata frequentava siti con contenuti pedopornografici (vedi qui sotto gli articoli collegati).

Il primogenito della 31enne ha undici anni ed è sempre stato considerato figlio del marito della donna, anche lui indagato per aver dichiarato all'anagrafe come proprio il neonato avuto dalla moglie con l'adolescente pur nella consapevolezza di non esserne il vero padre. Il test del dna chiarirà se la sua presunta paternità del primogenito corrisponde al vero oppure se anche il bambino di 11 anni è nato da un rapporto extraconiugale. L'uomo era stato convocato per oggi in procura ma non si è presentato e intende avvalersi della facoltà di non rispondere. 

Il 2 aprile si terrà l'interrogatorio di garanzia della 31enne davanti al gip. I suoi avvocati hanno presentato istanza di revoca degli arresti domiciliari al tribunale del Riesame.

La relazione fra la donna e il ragazzino era iniziata nel 2017, durante alcune lezioni di ripetizioni di inglese, ed è andata avanti fino a poche settimane fa, quando la madre dell'adolescente ha scoperto tutto ed è andata dalla polizia a sporgere denuncia. Nel corso delle indagini sono stati analizzati centinaia di messaggi scambiati via whatsapp fra l'insegnante e l'allievo in cui la donna chiedeva ossessivamente incontri e offriva prestazioni sessuali, minacciando di suicidarsi o di svelare ai genitori del ragazzo chi era il vero padre del suo secondogenito se non veniva accontentata. Inutili tutti i tentativi del quindicenne di tirarsi indietro, non rispondendo ai messaggi oppure implorando l'ex insegnante di lasciarlo in pace: la 31enne ha continuato a tempestarlo di richieste fino a quando gli agenti della squadra mobile non hanno suonato al campanello di casa sua.


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