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Attualità giovedì 19 novembre 2020 ore 18:06

Centro Covid a Prato pronto l'8 Dicembre

Sopralluogo del presidente Giani che parla di "tempi da record". L'assessore alla Protezione civile Monni: "Sarà una struttura flessibile"



PRATO — Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, insieme all'assessora alla protezione civile, Monia Monni, questa mattina ha fatto un nuovo sopralluogo all'ex Creaf, dove è in corso di allestimento la nuova struttura sanitaria per malati di Covid-19.

Questa struttura diventerà il Centro Covid Pegaso, punto di riferimento per la Toscana e l’eccellenza per gli studi su quello che rappresenta la pandemia, con Prato destinata ad essere la capitale della ricerca e della sperimentazione nella lotta al virus. Un’eccellenza sanitaria in cui non abbiamo voluto concentrare tanti pazienti, riducendo la previsione iniziale da 500 a 340 posti e che si sta completando a tempi di record”.

L’ex Creaf di Prato è di proprietà della Regione e dall’8 Dicembre dovrebbe essere pronta ad accogliere un primo contingente di circa 190 pazienti che permetteranno di alleggerire la pressione sui vicini presidi ospedalieri: “Il primo lotto accoglierà – ha precisato Giani - 191 pazienti, mentre con l’attivazione del secondo lotto arriveremo ad accoglierne qui fino a 340. Stamani abbiamo potuto vedere quanto si è progredito in dieci giorni. Ne ho parlato con il presdiente dell’Istituo superiore di sanità, Silvio Brusaferro e con il commissario Domenico Arcuri, invitandoli a partecipare all’inaugurazione. Inviterò anche il ministro Roberto Speranza questo diventa il primo centro italiano dedicato alla cura e all’analisi, oltre che forse alla raccolta di una banca del sangue e del plasma, di tutto ciò che serve a curare l’infezione da covid”.

L’assessora regionale alla Protezione civile Monni ha parlato di "una struttura molto flessibile, all’interno della quale abbiamo deciso di dare più spazio e agibilità a chi verrà ricoverato e a chi ci lavorerà, seguendo i consigli che ci sono arrivati dai medici. Avrà quindi letti più distanziati e maggiori spazi tecnici, così da rendere più agevole il lavoro del personale sanitario”.

“Abbiamo ricavato anche uno spazio – ha aggiunto Monni – per dieci terapie subintensive, per una prima risposta in loco in caso di aggravamento delle condizioni dei degenti. A quelli previsti qui, dobbiamo poi aggiungere altri sessanta posti letto all’ospedale Santo Stefano di Prato, che stiamo realizzando in due ali laterali oggi aperte ai lati, che utilizzeremo per ampliare il numero dei posti letto covid dedicati e che in futuro rappresenteranno un aumento dei posti letto totali del presidio pratese”.


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