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Attualità sabato 08 maggio 2021 ore 14:05

Dalla peste al Covid nella mostra itinerante

L'inaugurazione

Il viaggio nel rapporto tra uomo e virus tra immagini e parole arriva da Napoli e Roma, e dopo Firenze ripartirà alla volta di Empoli, Prato e Pistoia



FIRENZE — Dalle cronache di Tucidide che nel 400 avanti Cristo racconta del “male che non aggrediva mai due volte”, alla pandemia da Covid-19 che ha reso indelebile il 2020: è un racconto per immagini e parole - come “contagio”, “immunità”, “vaccinazione” - quello offerto dalla mostra itinerante Con cura, con amore, con rigore. Viaggio nella storia dei vaccini inaugurata oggi a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati, presso la presidenza della Regione Toscana, alla presenza del governatore Eugenio Giani. Trenta i pannelli che illustrano la battaglia incessante dell'uomo contro virus e malattie, ma anche l'impegno di scienziati e medici che grazie alle loro scoperte hanno salvato migliaia di vite.

L'idea della mostra ha preso forma all'interno del Museo delle Arti sanitarie dell'Ospedale degli incurabili di Napoli. Dopo le tappe di Napoli e Roma grazie alla volontà di Regione Toscana e di Ausl Toscana Centro in collaborazione con Fondazione Santa Maria Nuova Onlus, dal 10 al 31 maggio la mostra rimarrà a Palazzo Strozzi Sacrati visitabile da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, per poi proseguire nei principali hub vaccinali della Toscana: a Empoli, Pistoia e Prato. Infine, tornerà a Firenze per un nuovo allestimento, tra dicembre e gennaio 2022, all'interno dell'Ospedale Santa Maria Nuova.

Tra documenti storici, fotografie, illustrazioni e infografiche, il percorso espositivo spiega nel dettaglio come la medicina abbia affrontato il tema delle epidemie, dai dottori della peste con le loro inconfondibili maschere a becco d'uccello, antesignane delle nostre mascherine chirurgiche, alle varie tipologie di vaccini che abbiamo a nostra disposizione. Si scopre allora che i passaporti vaccinali di cui si discute oggi, erano previsti già nel Settecento e si chiamavano "Fede di sanità”. E che il primo “lazzaretto”, cioè il luogo in cui venivano isolati i malati per evitare il diffondersi del contagio, fu costruito a Venezia nel 1423.

Si scopre anche che, dal vaiolo all'influenza, il tema dei vaccini ha sempre scatenato reazioni opposte. Elisa Bonaparte, nel 1800, fu una grande sostenitrice del vaccino. Elvis Presley, negli Anni Cinquanta, fu uno dei testimonial della campagna antipolio. Mentre tra i No-Vax troviamo l'antroposofo Rudolf Steiner. 

Un capitolo della mostra viene dedicato espressamente alla Toscana, una terra che è sempre stata all'avanguardia sul fronte delle vaccinazioni e della ricerca, con l'ottocentesco Istituto Vaccinogeno Fiorentino e con la Sclavo di Siena, dove nel 1950 venne prodotto il vaccino che sconfisse la poliomelite. Chiude la mostra la storia dell'ospedale Santa Maria Nuova di Firenze, fondato nel 1288 da Folco Portinari, padre della Beatrice di Dante, e ancora oggi attivo, anche sul fronte della lotta al Covid.


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