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Attualità martedì 14 aprile 2020 ore 10:49

Il distretto tessile allo stremo scrive a Conte

telaio

Appello unitario di Confindustria, Cna e Confartigianato al presidente del Consiglio per sbloccare il "lockdown" del tessile. "Fateci ripartire"



PRATO — Sul profilo Facebook di Confindustria Toscana Nord c'è un aggiornamento quotidiano delle perdite stimate dalle aziende che sono state costrette a chiudere per le restrizione anti-Covid: al momento il conto è arrivato a 700 milioni di euro. Ma non c'è solo questo a testimoniare i timori delle imprese del distretto tessile pratese, praticamente fermo dall'entrata in vigore delle disposizioni governative che hanno bloccato le attività produttive: ora c'è anche una lettera (vedi allegato) che in modo unitario Confindustria Toscana Nord, Confartigianato Imprese Prato e Cna Toscana Centro hanno scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per chiedergli di sbloccare il "lockdown" nel distretto. 

Il tutto, spiegano le associazioni, "facendo salvi i requisiti di sicurezza che l’attuale situazione sanitaria impone". Nella lettera, infatti, si ricorda anche che la provincia di Prato è tra quelle che registrano minori casi di positività nel centro nord. 

Al premier, industriali e artigiani chiedono quindi di consentire "alle 6mila imprese e ai 42mila addetti del settore tessile-abbigliamento e relativo indotto del nostro territorio di salvare la stagione produttiva e, per molte di esse, la loro stessa sopravvivenza".

La situazione, spiegano, diventa "sempre più drammatica fino a mettere a rischio la stessa sopravvivenza di un distretto che, come ricordato nella lettera, è ancora e più che mai il più importante di un settore moda che è uno dei capisaldi del made in Italy all’estero, che vale 30 miliardi di export e un saldo commerciale attivo di 10 miliardi di euro".

Anche perché, si legge nel testo, "c’è una cosa che il Governo non può fare: congelare i mercati mondiali e dire ai nostri clienti – a clienti per lo più esteri, con business globali che non tollerano incertezze, che devono salvare se stessi in una crisi che non risparmia nessuno – che devono restituirci gli ordini di una stagione che stiamo perdendo e soprattutto dir loro che devono continuare a comprare i nostri prodotti". 

La lettera è indirizzata anche al ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, al presidente di Cna Daniele Vaccarino, al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e al presidente di Confartigianato Giorgio Merletti.


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