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Attualità lunedì 19 dicembre 2022 ore 11:55

Intervento innovativo di mini chirurgia sul colon

Per la prima volta in Toscana un intervento di chirurgia maggiore è stato eseguito con l'utilizzo di una tecnica laparoscopica, ultra mini-invasiva



PRATO — Un delicato intervento all’intestino su una giovane paziente è stato eseguito con una tecnica chirurgica laparoscopica di alta precisione. La paziente è stata dimessa in poche ore.

L'operazione al Santo Stefano di Prato è stata svolta con strumenti ultra mini-invasivi dall’equipe diretta da Stefano Cantafio, responsabile della struttura chirurgica. 

La paziente, affetta da diverticolosi del sigma, un processo infiammatorio dei diverticoli, trattata con terapia antibiotica, ha presentato ripetuti episodi molto dolorosi. L’equipe chirurgica ha valutato il caso e proposto l’intervento di sigmoidectomia laparoscopica ultra mini-invasiva.

La laparoscopia, affermata ormai da tempo come una valida alternativa alle tecniche tradizionali ad addome “aperto” permette di realizzare una chirurgia mirata e di raggiungere, attraverso piccole incisioni sulla parete addominale, il tratto di intestino su cui operare.

La paziente ha avuto un decorso postoperatorio caratterizzato da un minimo utilizzo di farmaci antidolorifici, per la soggettiva assenza di dolore. E’ stata dimessa quattro giorni dopo l’intervento con una veloce ripresa e ritorno alle attività quotidiane.

La chirurgia del Santo Stefano si è dotata di strumenti ultra-mini-invasivi di 3mm di diametro che consentono, grazie al calibro sottile, di eseguire le procedure chirurgiche in sicurezza senza cicatrici cutanee ed una riduzione sia della degenza in ospedale che del dolore post-operatorio.

L’intervento è stato eseguito dal direttore Cantafio e da Samantha Vellei, con la collaborazione di Luca Romoli, chirurghi del Santo Stefano e Federico Passagnoli, medico in formazione specialistica ed il supporto dall’anestesista Jacopo Cappellini.

L’approccio chirurgico offre molteplici vantaggi: riduzione della lunghezza dell’incisione cutanea, minimo trauma delle pareti addominali, riduzione drastica delle possibili complicanze delle incisioni chirurgiche come infezioni, sanguinamenti, dolore e formazione di laparoceli (ernie che si formano sulle cicatrici di un intervento chirurgico addominale) oltre a permettere al chirurgo l’esecuzione dell’intervento con alta precisione.

"E' la prima volta che in Toscana viene eseguito nell'ambito della chirurgia generale un intervento di chirurgia maggiore (in pratica una resezione del colon) utilizzando strumenti da 3 mm - spiega Cantafio - Fino ad ora tale utilizzo era limitato ad interventi minori (colecisti per esempio). Si tratta di una ulteriore evoluzione della ben nota chirurgia mini-invasiva che diventa ultra mini-invasiva anche per interventi più complessi con la stessa sicurezza, le stesse performance, gli stessi risultati dei classici strumenti utilizzati routinariamente, ma con incisioni che diventano pressoché invisibili. Si parla di "scarless surgery" (chirurgia senza cicatrici). Da molti anni stiamo portando avanti, grazie al supporto dell'Azienda, presso l'Ospedale di Prato tutti gli avanzamenti tecnologici e gli aggiornamenti in materia di strumentario di sala operatoria che ci permettono di raggiungere traguardi fino a pochi anni fa solo impensabili e di mettere Prato a livelli di eccellenza in questo ambito".

“Offrire ai nostri pazienti le più innovative tecnologie finalizzate al miglioramento dei risultati e alla riduzione della invasività - conclude Stefano Michelagnoli direttore del Dipartimento chirurgico aziendale - fa parte della mission del nostro dipartimento. Ringrazio l’equipe del Santo Stefano sempre attenta e capace di interpretare al meglio questo mandato.”


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