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Attualità martedì 29 marzo 2022 ore 19:35

Long Covid, tra gli effetti il disagio giovanile

Prato lo ha messo nero su bianco, il Covid ha prodotto effetti preoccupanti sulle giovani generazioni in tema di socializzazione e visione del futuro



PRATO — Ragazzi poco soddisfatti del presente e genitori che guardano al domani con scetticismo e scarsa curiosità, il quadro emerge da una indagine sulle famiglie pratesi.

Tra i risultati che la ricerca porta alla luce è emersa prima di tutto una generale difficoltà dei giovani pratesi rispetto al presente e alla loro quotidianità, in termini di soddisfazione per la propria vita. Sono circa il 33% gli studenti a ritenersi soddisfatti del proprio presente e il dato percentuale segnala una minore soddisfazione tra le femmine più che tra i maschi. Inoltre, i ragazzi che frequentano le medie sembrano essere più soddisfatti di quelli iscritti alle scuole superiori.

Ti presento Prato, è l'indagine realizzata da Retesviluppo e Forum delle Associazioni Familiari di Prato con la collaborazione del Comune di Prato. 

Lo studio è stato presentato nel Salone Consiliare del Comune alla presenza di Monsignor Giovanni Nerbini, vescovo di Prato, del presidente del Forum delle Associazioni Familiari di Prato Paolo Brogi, del sindaco Matteo Biffoni e dell'assessore alle Pari opportunità Ilaria Santi. Inoltre erano presenti Ester Macrì, sociologa di Retesviluppo e autrice dell'indagine, e Gigi De Palo presidente Forum Nazionale delle Associazioni Familiari.

L'indagine, illustrata da Ester Macrì ad una folta platea, è rivolta ad adolescenti in età compresa tra i 13 e i 16 anni. Ha coinvolto 786 ragazzi, di cui 196 frequentanti le scuole secondarie di primo grado (scuole medie) e 589 le scuole secondarie di secondo grado (istituti superiori). Hanno risposto al questionario anche 347 genitori, di cui 258 madri.

I ragazzi sembrano aver accusato le conseguenza della pandemia, che ha penalizzato la pratica di sport e che ha avuto anche un impatto negativo sulla loro salute psichica, come riferisce quasi il 18%. Cercando di comprendere in quali aspetti della quotidianità l'insoddisfazione è più presente, gli studenti chiariscono che sono soddisfatti della propria salute (più del 60%), delle relazioni di amicizia (più del 55%) e delle relazioni familiari (più del 50%), ma che sono insoddisfatti soprattutto per la qualità del tempo libero di cui dispongono e per la situazione scolastica.

Pur tenendo presente il sentimento di insoddisfazione e le difficoltà che i giovani pratesi incontrano nel presente, dalla ricerca si rileva un altro risultato, quello che evidenzia come tra i ragazzi prevalga un senso di curiosità e ottimismo verso il futuro. Gli studenti, infatti, hanno dato punteggi alti ad un approccio curioso o ottimista o fiducioso verso il futuro. Non solo, può essere osservato che non c’è grande differenza per genere e per età in relazione alle medie ottenute su questo argomento. Dunque, nonostante il difficile giudizio sul presente, gli studenti pratesi vedono davanti a loro un futuro di speranza. Più del 45% dei ragazzi pensa che nel prossimo futuro la situazione generale migliorerà ed è interessante notare come, per loro, il contributo al miglioramento può provenire soprattutto dal mondo della sanità oppure da ogni singolo ragazzo o dalla sua famiglia.

Per gli studenti vivere a Prato non sembra entusiasmare come prospettiva e ciò è probabilmente da attribuirsi anche al contesto storico che stiamo vivendo e che rende molto difficile per i ragazzi muoversi al di fuori della propria città. Anche se non sembrano essere intenzionati a rimanerci in futuro, gli adolescenti reputano la città di Prato a loro misura e funzionale, rispetto a servizi di diverso tipo (trasporto pubblico, biblioteche, servizi online del Comune, etc.).

Per quanto riguarda i genitori, invece, questi sembrano essere più appagati dei loro figli: più del 45% di coloro che hanno risposto si sono detti molto soddisfatti della vita in generale, della situazione lavorativa e delle relazioni familiari. Di contro, però, gli adulti sono meno soddisfatti per quanti riguarda le relazioni di amicizia, lo stato di salute o la situazione economica. L’impatto della pandemia sulla vita dei genitori sembra essere stato meno negativo di quello sui ragazzi, ma rispetto ai loro figli questi sono meno curiosi del futuro, più rassegnati e lievemente più scettici.

"Questi risultati sono la definizione scientifica e strutturata di quello di cui avevamo come sentore durante la fase pandemica - ha spiegato il sindaco Matteo Biffoni - E abbiamo voluto questa indagine proprio per consegnarci una fotografia precisa di ciò che si percepiva, che le scuole e la Asl segnalavano. I ragazzi negli ultimi due anni sono coloro che più hanno subito le conseguenze delle limitazioni imposte dalla pandemia. Adolescenti a cui è stato tolto ciò che è più caro: la socializzazione, stare con gli amici, fare le prime esperienze in autonomia, la scuola in presenza, lo sport. La ripresa post Covid deve tenere presente il credito che questi giovani hanno maturato: investire per e su di loro è doveroso".

"Davanti a certi numeri - ha commentato Monsignor Giovanni Nerbini - è importante non nascondersi, come di solito facciamo. Il disagio infatti che l'indagine certifica esistere tra i più giovani ci impone di guardare il problema, impegnando noi adulti a essere presenti come educatori non giudicanti ma capaci di ascoltare. I ragazzi desiderano questo, come anche di ricevere risposte alle loro domande e di essere inseriti in una dinamica di dialogo".

L'assessore alle Pari opportunità Ilaria Santi ha invece aggiunto "Le ragazze ed i ragazzi ci comunicano la loro insofferenza e la loro necessità di essere aiutati, soprattutto ritrovando il modo di stare insieme che tanto è mancato loro nella fase di emergenza pandemica. In questo, i giovani, oltre che in certi casi di un aiuto psicologico hanno l'urgente bisogno di tornare a farsi compagnia. Proprio per questa ragione abbiamo in previsione di realizzare un Protocollo d'intesa con l'Ufficio scolastico provinciale, con l'Azienda sanitaria e la Provincia per offrire ai ragazzi un aiuto concreto dando loro il sostegno di personale qualificato, strumenti e spazi per colmare le difficoltà che si registrano attualmente".

"Va innanzitutto fatto un plauso alla scelta dell'Amministrazione comunale di Prato di voler approfondire gli effetti di questo 'long covid', che ha avuto conseguenze non solo sul piano fisico - ha dichiarato Gigi de Palo, presidente Forum Nazionale delle Associazioni Familiari - La famiglia è la risorsa più importante del nostro paese, una materia prima che troppo spesso diamo per scontato, ma che è fonte di ricchezza e risparmio, oltre ad avere una funzione sussidiaria verso il ruolo degli enti pubblici".


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