Attualità martedì 02 marzo 2021 ore 15:21
Addio a don Renzo, 40 anni nel segno di Maria
Rettore storico del santuario di Santa Maria del Giglio, il sacerdote formatosi tra Prato e Pistoia si è spento oggi all'età di 85 anni
PRATO — Addio a don Renzo Francalanci, per 40 anni sacerdote nel segno di Maria come rettore del santuario di Santa Maria del Giglio a Prato, uno dei cinque santuari mariani della città. Poi nell'ultimo anno le sue condizioni di salute erano peggiorate ed era stato ricoverato nella casa di riposo delle suore di Iolo. E' lì che nel primo pomeriggio di oggi si è spento, all'età di 85 anni.
Nato a Prato il 25 aprile 1935, don Francalanci ha studiato nei seminari di Prato e Pistoia ed è stato ordinato sacerdote il 27 ottobre 1957 in cattedrale per le mani del vescovo Pietro Fiordelli. Il suo primo incarico è stato quello di cappellano a Santa Maria della Pietà e poi, nel 1959, è stato incaricato da monsignor Fiordelli di dar vita alla nascente parrocchia della Sacra Famiglia al Ponte Petrino, comunità che ha guidato insieme a quella di Santa Cristina a Pimonte. Nel 1969 diventa parroco a San Paolo, dove rimane fino al 1971, quando diventa proposto di San Giorgio a Colonica.
Nove anni dopo, nel 1980 viene nominato rettore della chiesa di Santa Maria del Giglio. Da quel momento ha esercitato il magistero adoperandosi a tenere viva la memoria di quando, il 26 agosto del 1664, un giglio secco posto davanti alla Madonna con Bambino sul pozzo esterno della antica chiesa, detta dello Spedale, fiorì in maniera inaspettata. Da allora una speciale devozione per quell'immagine si ripete immutata nei secoli.
All’inizio del suo ministero sacerdotale don Francalanci è stato insegnante di religione alle scuole medie e successivamente assistente spirituale del Serra Club. Per molti anni è stato priore della delegazione pratese dei Cavalieri dell’ordine equestre del Santo Sepolcro e in virtù di questo incarico è stato insignito del titolo di Archimandrita della Chiesa melkita di Antiochia, Alessandria e Gerusalemme. Era canonico onorario della cattedrale di Prato.
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