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Attualità mercoledì 21 settembre 2022 ore 18:35

Addio faggione, gigante verde stroncato dal vento

Il faggione di Luogomano
Il faggione di Luogomano ormai a terra (Foto: Marco D'Onofrio / Facebook)

La pianta secolare era simbolo della Riserva dell'Acquerino. Gli escursionisti si recano a rendergli omaggio. Per lui anche il tributo istituzionale



CANTAGALLO — Addio al Faggione di Luogomano: la pianta secolare, un autentico patriarca e gigante verde simbolo della Riserva dell'Acquerino a Cantagallo e titolare di una sua propria pagina Facebook, è stata stroncata dal vento forte degli ultimi giorni. Come ha scritto il sindaco Guglielmo Bongiorno in un post sui social: "Sembrava eterno".

In tanti sono cresciuti trovando riparo alla sua ombra fresca, arrampicandosi sui suoi rami poderosi, abbracciandolo senza riuscire a cingerlo tutto. Nessuno lì aveva mai immaginato di dover rinunciare a quella presenza rassicurante, anche se già il suo gemello nel 2013 cedette sotto il peso della neve. 

Le piante erano due in una, gemelli siamesi uniti in una anastomosi alle radici e alla base che insieme formavano una pianta imponente.

La comunità di Cantagallo e degli escursionisti sta vivendo ore di autentico lutto per quella pianta amica. Nel gruppo Facebook Sentieri di Prato e si moltiplicano i messaggi di omaggio al faggione.

Il cordoglio per l'albero gigante

"Il Faggione di Luogomano è caduto, spezzato. La sua linfa vitale vivrà ancora, se non altro nei ricordi di tutti noi. La sensazione di aver perso un amico. Purtroppo credo non sia recuperabile", posta il signor Marco D'Onofrio. "Ciao addio faggione sei stato il simbolo della riserva dell'Acqerino di Cantagallo toscano", gli fa eco il signor Antonio Macaluso.

"Stamattina in tre siamo andate a salutare il faggione di Luogomano crollato, partendo dal passo degli Acquiputoli", racconta la signora Marcella Larini. "Al faggione - riferisce - è già stata tagliata gran parte della chioma, immagino perché impediva il passaggio dei mezzi di trasporto". "Aveva più di 300 anni", considera con emoticon triste il signor Paolo Pastacaldi.

"Sono riuscita a vedere e conoscere il Faggione solo una volta, l'anno scorso a maggio, ma il dispiacere per averlo perso è comunque grande", scrive ancora la signora Norma Gombok. "Ed era bello in tutte le condizioni", sottolinea Giacomo Cipriani. "Ci mancherai maestoso albero", posta con un cuoricino l'Associazione Acquerino Cantagallo.

L'omaggio istituzionale

Il sindaco Guglielmo Bongiorno esprime tutto il suo rammarico anche lui tramite i social: "Sembrava eterno, per le tante generazioni che ha attraversato, ma anche il Faggione non ha resistito al tempo, all’età, ai colpi violenti del clima. Il nostro vecchio amico è crollato sotto una tempesta di vento e pioggia, nel primo giorno dopo un’estate soffocante", scrive.

Il primo cittadino chiede "che gli esperti ci spieghino una fine così improvvisa e imprevista", ma intanto rende il suo tributo al faggione: "Oggi è il giorno del dispiacere e della riflessione per la caduta di uno dei simboli della Riserva Naturale e di Cantagallo". E ancora: "Ricorderemo per sempre la tappa obbligata nelle camminate in Riserva, le visite guidate, la nostra ammirazione ogni volta che ce lo trovavamo davanti e la sorpresa di chi lo vedeva per la prima volta". 

Il faggione lasciò sbalordito anche lo scrittore, alpinista e scultore Mauro Corona: "Ammirato dalla maestosità - ricorda il sindaco - ci disse che sulla parte caduta avrebbe voluto realizzare una scultura in legno. Faremo di tutto, in onore del Faggione, per realizzare quell’idea del Maestro".

Mauro Corona col gemello del faggione caduto nel 2013

Mauro Corona col sindaco Bongiorno e il gemello del faggione caduto nel 2013 (Foto: Guglielmo Bongiorno / Facebook)

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