Cronaca martedì 16 dicembre 2025 ore 09:20
Nove arresti nel giro di armi, soldi e droga

L'operazione dei carabinieri si è svolta tra le province di Livorno, Pisa e Prato. Anche rapine ed estorsioni fra i reati contestati a 18 indagati
LIVORNO — E' di nove arresti su un totale di 18 indagati il bilancio della vasta operazione denominata "Penny Black" ed effettuata alle prime luci dell'alba di oggi dai carabinieri fra le province di Livorno, Pisa e Prato.
I militari dell'Arma hanno eseguito le misure di custodia cautelare in carcere nei confronti dei presunti responsabili - a vario titolo ed in concorso tra loro, con l’aggravante della continuazione - di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché di reati connessi all’uso di armi, rapina ed estorsione.
L'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Livorno è stata eseguita dai carabinieri del comando provinciale labronico, coadiuvati dal nucleo cinofili di Santa Maria di Galeria a Roma, al culmine delle indagini coordinate dalla procura livornese.
Fiumi di droga sulle piazze di spaccio
L'attività investigativa, sviluppata dalla compagnia di Cecina, era iniziata dopo un arresto in flagranza del Settembre 2023 per il possesso di oltre un etto di cocaina. Da lì le indagini hanno portato a scoprire un gruppo criminale attivo nella provincia di Livorno che riversava sulle piazze di spaccio fiumi di droga, qualcosa come un chilo di hashish e cocaina a settimana.
Gli investigatori sono riusciti a risalire alle basi logistiche per lo stoccaggio della droga e l’utilizzo di veicoli a noleggio per le attività illecite, arrivando a documentare anche il porto abusivo di armi e l’esplosione di colpi di fucile in luogo pubblico a scopo intimidatorio, il ricorso a metodi violenti per ottenere droga, inclusa una rapina per impossessarsi senza denaro in cambio di un borsone pieno di hashish. E per i creditori delle attività illecite, scattavano le estorsioni.
I nove per i quali si sono aperte le porte del carcere sono soggetti di nazionalità tunisina e albanese. Uno in realtà si trova in Spagna, e sono quindi state avviate le procedure per le ricerche in ambito internazionale. La posizione degli altri indagati verrà valutata dopo gli interrogatori.
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