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Attualità giovedì 15 febbraio 2024 ore 17:46

Alluvione, per la ricostruzione servono 1,73 miliardi

Il dato emerge dalla ricognizione dei fabbisogni. Giani: "Se vogliamo mettere al sicuro il territorio questa è la cifra necessaria"



TOSCANA — Per superare l'emergenza e ridare fiato ai territori toscani colpiti dall’alluvione del 2 Novembre scorso serviranno 1,73 miliardi di euro. E' quanto emerge dalla ricognizione del fabbisogno finanziario complessivo che il presidente Eugenio Giani, in qualità di Commissario delegato per l’emergenza, ha inviato al Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri. 

Un fabbisogno valutato come necessario per il superamento del contesto emergenziale nelle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato e, per le ulteriori ed eccezionali avverse condizioni meteorologiche verificatesi in provincia di Massa Carrara, a partire dal 29 ottobre 2023. 

Chiusa nei tempi previsti la fase di ricognizione assegnata alle competenze del Commissario Giani, adesso spetterà al Governo e al Dipartimento nazionale indicare gli ulteriori adempimenti.

Questa richiesta, spiega la Regione, va ad aggiungersi ai 33,7 Milioni di euro stanziati con le delibere del Consiglio dei Ministri del 3 novembre, del 5 dicembre e del 28 dicembre 2023 che sono stati usati per dare copertura finanziaria in parte agli interventi di primo soccorso e assistenza alla popolazione, spese funebri e una prima parte delle somme urgenze (oltre 30 milioni).

"Vi sono da realizzare opere per 1,75 miliardi - ha detto Giani- più di 700 interventi che i nostri uffici del Genio civile, i Comuni, i Consorzi di Bonifica hanno indicato come elemento di necessità nelle 7 province coinvolte dall’emergenza". 

"Al di là del ruolo di commissario di governo- ha proseguito Giani- svolgo le funzioni di difesa e protezione civile della Regione e sono orgoglioso di avere attivato una procedura che porterà nelle case di 11mila famiglie un primo contributo fino a 3000euro. Siamo ora arrivati all’erogazione, con l’invio delle mail con le richieste dell’Iban. La Regione fra i 25 milioni alle famiglie e i 12 milioni che vanno sulle imprese per un totale di 37 milioni, ha messo più dello Stato che ad oggi ne ha messi 33”.

L'assessora alla protezione civile Monia Monni ha poi illustrato cifre e interventi che riassumono il quadro: 162 milioni per le somme urgenze, 494 milioni per danni a famiglie e imprese e un miliardo e 100 milioni per opere per la riduzione del rischio residuo. "Sarà una grande opera di ricostruzione che ci vedrà impegnati a progettare opere capaci di ridurre il rischio causato da eventi estremamente più severi di quelli sui quali si fonda la pianificazione. In alcuni casi - sottolinea Monni- dovremmo ridisegnare i centri abitati, come a Vaiano dove il Trescellere va stombato e questo comporterà un profondo ripensamento del centro abitato. In altri dovremo intervenire anche sulle comunità, perché non esiste nessuna opera in grado di azzerare il rischio e quello residuo andrà gestito". 

Per questo nei piani della Regione, oltre alle opere infrastrutturali come stombamenti, arginature e casse di espansione ci sono dei  "percorsi di coinvolgimento" con popolazioni, comuni, ma anche associazioni di categoria e sindacati. L'obiettivo, ha spiegato Monnni, è quello di "Promuovere comportamenti corretti e sostenere accorgimenti edilizi o piccoli interventi in grado, però, di contenere i danni". 

Il direttore della Protezione civile regionale Giovanni Massini si è soffermato sul funzionamento dei sostegni alle famiglie: “Faccio un esempio: se una famiglia ha dichiarato un danno di 50 mila euro, ora riceverà 3mila euro dalla Regione Toscana, a breve dovrebbe ricevere 5mila euro dell’immediato sostegno da parte del Governo, con tempi un po’ più lunghi un ulteriore quota per avvicinarsi ai 50mila euro che ha speso di ricognizione. Quindi i ristori non si fermano con 3mila più i 5mila euro ad oggi disponibili, ma andranno avanti, in genere purtroppo con tempi più lunghi, anche di ulteriori ristori per arrivare fino a quasi una buona parte dei danni che ciascuna famiglia o attività produttiva ha subito.Dunque – ha concluso Massini- non è vero che dopo i primi 5mila euro non ci saranno più forme di sostegno”.

Ecco il prospetto della Regione relativo al fabbisogno di 1.73 Miliardi di euro:

1,465 milioni per le misure e gli interventi di primo soccorso e assistenza alla popolazione, rimborsi per le spese dei soccorritori ed, in particolare, per il contributo di autonoma sistemazione (CAS);

81 milioni per dare completa copertura finanziaria alle somme urgenze e interventi urgenti per interventi di ripristino della funzionalità delle opere idrauliche, delle infrastrutture viarie, delle reti di servizi e sottoservizi nonché per le attività di gestione dei rifiuti, del materiale vegetale, alluvionale delle terre e rocce da scavo prodotte dagli eventi

45 milioni 640mila euro quale importo complessivo necessario per: la copertura finanziaria degli interventi ed attività messe in atto dai gestori dei servizi ambientali per la pulizia e la gestione dei materiali alluvionali e dei sedimenti alluvionali

494 milioni di cui circa 66 milioni (29 per i cittadini, 37 per le attività produttive) sono il cosiddetto “immediato sostegno”, ovvero i 5mila euro per le famiglie e 20 mila euro per le attività produttive: “questi due contributi – ha precisato il direttore Massini- non saranno gli unici che ci saranno, perché la richiesta e in genere anche la risposta da parte del governo è su tutti i 494 milioni di danni, con il metodo di calcolo che ci chiede il governo, per i cittadini e attività produttive.

1,1 miliardi sono gli interventi di riduzione del rischio residuo, che sono quelli che servono a garantire al territorio un ripristino del livello di sicurezza ante evento e per quanto possibile ridurlo.


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