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Cronaca giovedì 06 novembre 2025 ore 10:10

Sequestrati 2,3 milioni di metri di tessuto di contrabbando

L'operazione della guardia di finanza
L'operazione della guardia di finanza

L'evasione d'imposta prodotta dal traffico dei 21mila rotoli di stoffe è stimato in circa 1,3 milioni di euro. Imprenditore denunciato



PRATO — Oltre 2,3 milioni di metri di stoffe in 21mila rotoli sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Prato in un'operazione anticontrabbando diretta dall'European Public Prosecutor’s Office – Ufficio di Bologna. L'amministratore di fatto dell'azienda, gestita da una persona di origini cinesi, è stato denunciato per contrabbando per omessa dichiarazione aggravato, trasferimento fraudolento di valori, dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. L'evasione prodotta dai traffici è stimata in 1,3 milioni di euro.

Le indagini hanno preso le mosse dall'analisi di flussi di merci dall'estero verso i magazzini del distretto tessile pratese, concentrandosi in particolare nell’area dei macrolotti 1 e 2. Gli investigatori hanno in particolare ricostruito le filiere d'acquisto di un'impresa ritenuta con profili di criticità.

Sviluppando mirate attività d’indagine transfrontaliere in Polonia ed in Germania, è emerso un quadro indiziario che ha permesso "di rilevare il ricorso a complesse triangolazioni commerciali, attuate allo scopo di importare in maniera massiccia tessuti di origine cinese in totale evasione dei tributi doganali e dell’Iva all’importazione dovuti", spiega una nota delle Fiamme Gialle.

La filiera del contrabbando

"Le forniture, in contrabbando dalla Cina, venivano da un lato trasportate direttamente dalla Cina ai magazzini pratesi, scortate da Cmr (documenti di trasporto internazionali) riportanti generalità ed indirizzi falsi sia in relazione al soggetto cedente che all’acquirente", ricostruiscono i finanzieri. 

Giunti nell’area del Macrolotto i tir venivano di fatto "agganciati” dai dipendenti del reale acquirente e scortati fino ai luoghi di effettivo scarico, per poi procedere alla distruzione della documentazione di accompagnamento. 

"Conclusosi lo scarico - sono ancora le parole della Finanza - l’acquirente si dotava di fatture di acquisto, ovviamente false, che descrivevano un percorso di vendita del tutto simulato, transitando da diverse imprese e società, soprattutto polacche e tedesche, di fatto inesistenti o inattive".

Nel corso delle perquisizioni nei locali dell’impresa e presso il domicilio della titolare di fatto hanno portato gli investigatori ad acquisire numerosi dispositivi informatici, documentazione contabile ed extra-contabile e a sottoporre a sequestro oltre 21 mila rotoli di tessuto.


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