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Attualità giovedì 09 novembre 2023 ore 10:35

Alluvione strage nei campi, animali affogati, coltivazioni cancellate

Vivaio allagato nel Pistoiese

Terreni e vigne inondati, 5mila quintali di grano da buttare, prenotazioni annullate negli agriturismi con cucine e piscine invase da acqua e detriti



TOSCANA — C’è chi, con l’acqua fino alla gola per l’esondazione del Rio del Mandriale, siamo a Fucecchio, ha rischiato la vita per salvare i suoi cavalli e chi come un florovivaista tra Viareggio e Torre del Lago ha tentato, con il vento che soffiava a 120 chilometri all’ora, di rinforzare le coperture delle serre dove stanno crescendo migliaia di stelle di Natale destinate alle prossime festività.

Hanno lottato come meglio potevano gli agricoltori che in pochi minuti hanno visto mesi ed anni di lavoro sprofondare sotto l’acqua tracimata con violenza da fossi e corsi d’acqua cancellando strade e inondando centinaia di ettari di terreni già seminati e lavorati. Nella zona del Chianti alcune vigne sono ancora allagate mentre a Fauglia, nel pisano, 5mila quintali di grano per uso alimentare dovranno essere buttati via. 

Situazioni critiche sono segnalate in molte aree montane, dalla Lunigiana alla montagna Pistoiese, con frane e smottamenti hanno provocato il crollo di muretti e recinzioni. I torrenti sono finiti dentro le cantine, i magazzini di stoccaggio, le cucine degli agriturismi che hanno dovuto cancellare le prenotazioni e persino nelle piscine che ora sono riempite dai detriti. Decine gli animali annegati per i quali si è perso il conto. A Capraia e Limite una cinquantina di conigli sono affogati a causa dell’esondazione del Rio della Botta. 

Il vento ha scosso le piante, fatto cadere le olive e le mele da raccogliere e strappato le coperture delle serre dove l’abbassamento delle temperature e la nuova perturbazione potrebbe dare il colpo di grazia agli ortaggi. E poi c’è la conta senza fine dei prodotti agricoli freschi e lavorati, piante, concimi, sementi da buttare o in parte persi e delle attrezzature come impianti di irrigazione e trattori immersi nel fango.

Sono le storie che arrivano da tutta la regione frutto delle tante segnalazioni che Coldiretti Toscana, attraverso la sua rete di uffici di zona, sta raccogliendo. Testimonianze che raccontano spesso dell’impotenza dell’uomo nell’affrontare eventi come quello che si è scatenato sulla Toscana. 

Sono almeno un migliaio le aziende agricole danneggiate più o meno gravemente dal maltempo mentre la stima dei danni, a referto, parla di almeno 50 milioni di euro. Più della metà dei danni sono imputabili al distretto vivaistico di Pistoia che genera oltre 360 milioni di euro di esportazioni: ora a rischio. “L’aspetto che oggi più ci preme è quello di poter dare certezze alle imprese, così come alle loro famiglie, che sono in ginocchio e che non possiamo permetterci di far sentire sole ed abbandonate" commenta Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana. Un conto, quello stimato da Coldiretti Toscana, ancora provvisorio che non tiene conto dei danni futuri per le coltivazioni.


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