Bettino Ricasoli “ti scrivo” lasciali perdere!
di Nadio Stronchi - lunedì 20 marzo 2023 ore 09:00
Quando le istituzioni europee, recentemente, cancellarono le radici Cristiane dalla Costituzione Europea, già in quel momento si istituzionalizzarono gli affari nel “Tempio”. Non voglio drammatizzare contro i mercanti moderni (salutisti) a orologeria, il tempo non gioca loro favore; Potranno mettere piccoli aggettivi allarmanti sulle etichette quanto vogliono, scrivendo su una “montagna”storicamente enoica, ma i consumatori li ignoreranno. Forse, tenteranno altro: come proibire al Parroco di celebrare l’eucarestia con il vino, ma farla con la Coca Cola? Per sdrammatizzare aggiungo dei detti toscani legati agli usi e costumi della gente che calzano bene nei confronti dei salutisti: nella UE “mangiano a secco?” Fanno ragionamenti che: “non hanno ne mamma ne babbo?” Oppure: “escono dal seminato?”. Lascio a voi giudicare. Intanto restando con la nostra cultura enoica secolare, voglio proporre un vino di Bolgheri Rosso DOC 2020, “La Volpe e L’uva” dell’azienda vinicola Ricasoli. Un’azienda blasonata nata nel 1141, ma soprattutto prestigiosa per merito del barone Bettino Ricasoli, 1809-1880, che è stato un propulsore del disciplinare del vino Chianti, individuando l’uvaggio con Sangiovese (Sangioveto), Canaiolo e Malvasia Toscana, il più idoneo, già da quando,1834, Ricasoli fu parte degli esperti che componevano il consiglio dell’Accademia Nazionale dei Georgofili, nata nel 1753 in Firenze.
Vi confesso, però, fatto salvo che il nome del vino è legittimo, ma quando l’ho degustato mi ha sorpreso per le qualità che ha; Secondo me un vino da 95/100. Di solito non do punteggi perché le valutazioni sono molto soggettive. Quello che mi ha sorpreso di più è l’etichetta, che è simpatica, ma permettete? Banale per il valore del vino. E banale è l’indicazione che a volte si legge in riguardo al luogo dove nasce il vino Bolgheri DOC Rosso, definendolo “litorale bolgherese” No! Bolgheri è a nord dell’Aurelia.
Ecco le mie sensazioni. Colore: rosso rubino con riflessi aranciati. Profumo: elegante vinosità, armonico, con sentori di frutti neri maturi e pepe. Gusto: pieno corpo, armonico, morbido, leggera liquirizia, persistente, caldo.
Nadio Stronchi